Il quinto è l’anno della maturità.
Cinque anni fa, nel 2006, il paesaggio della provincia MB si caratterizzava dalla visione verticalizzante, persistente, di gru da costruzione.
Ci chiedemmo allora chi avrebbe curato la crescita del paesaggio interiore della nuova provincia. Chi fosse chiamato a dare una risposta responsabile a quella domanda.
Il gruppo di PoesiaPresente, poi costituitosi nell’associazione culturale Mille Gru, si è speso per cinque anni, quotidianamente, nel coltivare l’ecosistema poetico di questo territorio. Dal 2006 ad oggi, grazie ad un lavoro da cultori del fare, sono stati presentati in Monza e Brianza molti dei maggiori poeti italiani e autori di primo piano provenienti da India, Stati Uniti, Singapore e da molti Paesi d’Europa. Gli eventi e i laboratori nelle scuole promosse da PoesiaPresente, solo nell’anno 2010, hanno sfiorato le 8000 presenze. PoesiaPresente è stata tra le prime in Italia a ideare e sostenere progetti di poetry therapy, anche transfrontalieri, in ospedali italiani e della Svizzera; ha ideato e sostiene progetti di poesia sociale, intesa come riqualificazione urbana.
PoesiaPresente, nella stagione 2011, arriva alla prova di maturità avendo in cartellone autori come Alessandro Bergonzoni, il cubano Alexis Diaz Pimienta, l’inglese Stephen Watts, ma anche una produzione e due pubblicazioni proprie in cui crede profondamente per ragioni estetiche e politiche: in febbraio verrà proposto per la prima volta a Monza, accompagnato dal libro con DVD, “Milano Ictus” spettacolo poetico, nato dall’officina di Mille Gru, che ha debuttato con grande successo al Teatro Filodrammatici di Milano; in marzo, insieme all’autrice, verrà presentata la nostra pubblicazione trilingue (italiano, inglese e farsi) di una delle più importanti poetesse iraniane, Ziba Karbassi, edita per la prima volta in Italia.
PoesiaPresente, in quanto stagione poetica, ha avuto l’ostinazione di proporsi come modello culturale alternativo ai Festival. L’attività costante che dura da cinque anni, la predisposizione pedagogica e la volontà di offrire una visione della poesia e del poeta non più elitaria e settaria, hanno permesso di giungere alla prova di maturità cercando di incarnare quanto affermato da Raimon Panikkar “noi siamo le mani del destino”.
Dome Bulfaro per Mille Gru