Giovedì 7 maggio ore 21.00 va in scena al Teatro Binario 7 di Monza (ore 21.00) l’ultimo capitolo degli appuntamenti teatrali della nona stagione di PoesiaPresente.
Una lezione-spettacolo scritta e interpretata da Dome Bulfaro e messa in scena da Enrico Roveris che, come nel caso delle precedenti dedicate al Futurismo e a Ungaretti, racconterà la vita e la poetica di uno dei protagonisti della letteratura italiana del Novecento, con un taglio a metà tra la lezione didattica e lo spettacolo.
Si parlerà di Montalecon un piglio anche ironico facendo riferimento soprattutto alla sua ultima produzione, nella quale il Poeta ha fatto dell’ironia, dell’autoironia, della satira e della sagacia una delle sue armi più efficaci.
Fuori dal seminato della storia, apparentemente in disparte da tutto, Montale in realtà si ritrova talvolta suo malgrado sempre al centro della storia fino a vincere il Premio Nobel pur vivendo tutta la vita da antieroe al 5%.
Proposto Montale con questa inedita e sorridente chiave di lettura è stato automatico abbinare la ricerca di chi ha rappresentato l’Italia all’ultimo Festival Internazionale di Poesia di Medellin in Colombia: Paolo Agrati accompagnato alla tastiera dal musicista Luca Ferraris (Padova). La poesia ironica e tagliente di questo poeta di Monza e Brianza, arrivato terzo al campionato nazionale di Poetry Slam, ha ormai acquisito una fama internazionale. Agrati presenterà testi tratti dal suo ultimo libro fresco di stampa: “Amore & Psycho” (miraggi editori, novembre 2014).
Chiude la serata e il ciclo dei tre classici la ricerca della sudafricana Tania Haberland, poeta di fama internazionale. La Haberland presenta una serie di testi, tradotti da Dome Bulfaro, esattamente complementari all’ultimo Eugenio Montale di “Xenia I”, ciclo fra i più metafisici e delicati della produzione montaliana. Le poesie tratte dal libro inedito “Other” vanno a comporre la prima uscita pubblica della sua performance intitolata “Tecnologia della tenerezza”.
All’assenza dell’amata che genera poesie di un amore struggente come accade in Xenia, fanno da controcanto le poesie della Haberland, contraddistinte da una presenza fisica, angolare, che si piega di fronte alla forza inimmaginabile della tenerezza.