In anteprima nazionale il nuovo libro, in lingua originale e in traduzione italiana di Cristina Viti, edito Mille Gru, Gramsci & Caruso di Stephen Watts, poeta britannico originario della Val Camonica.
La sua è una poesia “di migrazione”, in cui si tenta di districarsi tra le difficoltà dell’integrazione e i pregiudizi umani nei confronti dell’immigrato.
There were a few warmed tables then :
oak were some, and less mahogany
walnut, hazel, and the tulip tree
when history was brushing us against the grain.
(C’era qualche tavola riscaldata allora:/ quercia qualcuna, e meno mogano/ noce, nocciolo e albero dei tulipani/ mentre la storia ci spazzolava contropelo.)
Scrive Dome Bulfaro nella prefazione al libro: “Le parole, nella poesia dell’autore di lingua inglese Stephen Watts, si raggruppano come le rondini, su fili elettrici, poi migrano insieme a noi. I versi disposti in fila indiana o a V – in taluni casi letteralmente – eseguono un canto in formazione corale.”
Stephen Watts sarà presente il 3 aprile alle 21,15 per la prima presentazione italiana del volume.